1985

Dopo un blitz, in gennaio, al Carnevale di Livorno, gli Antichi tentano un altro colpo grosso a quello di Venezia: rifare dopo due secoli la «caccia ai tori», con animali vivi ma senza spargimento di sangue. Però la «corrida» della Calza, seppure non cruenta, incontra un mare di polemiche e viene annullata all’ultimo momento, sostituita dalla festa Che viva el toro!. Sempre a San Polo, per il Carnevale 1985, la Calza organizza El Balo del Moro e ripropone il Gran Balo de le Cortigiane. Si rifanno anche il mercatino delle maschere, l’omaggio a Burano e l’Ombralonga, che a maggio si gemella con la Vogalonga. L’inesauribile fantasia degli Antichi produce anche due spettacoli nuovi di zecca e di grande successo, che verranno ripresi negli anni successivi, come la Festa Barona a Carnevale, e il Trionfo di Dionigi di Naldo in ottobre. Partecipa quindi con la sua Peota solazziera al Redentore e alla Regata, e in ottobre festeggia il ritorno di Baldassare Galuppi nell’isola di Burano e dà vita a Crema a una lussureggiante festa veneziana.